Chi sono

Cristina Moggio

Presentazione

sono certa di essere nata pittrice… questo volevo, per me, fin da bambina, con coscienza e determinazione.
Già allora desideravo mettere la mia pittura su vecchie tavole di legno consunte che trovavo qua e là nel mio quartiere: sono nata in Borgo Vecchio, parte storica di Borgo Valsugana in Provincia di Trento.
Dopo il diploma di Maestro d´Arte, ho cominciato a muovermi alla ricerca di nuovi stimoli, senza contare le ore, lavoro, lavoro e ancora lavoro: così si diventa artisti… non tralasciando però di visitare musei e gallerie d´arte un po´ in tutto il mondo.

Io, Cristina

Per lungo tempo ho avuto il sensibile sostegno del Maestro Riccardo Schweizer che mi ha tramesso due esperienze importanti; il coraggio di operare e la polivalenza, così rara nelle donne pittrici.
Con la consapevolezza della maturità ed azzerando tutti i passaggi complicati che solitamente gli artisti si pongono per loro natura, sono tornata bambina e dipingo come allora, in libertà…

Cosa dicono di me

Critica

Memoria, ironia, passione, tradizione, allusività. Nel particolarissimo lavoro di Cristina Moggio confluiscono elementi di segno diverso, alle volte contrario, ma che contribuiscono alla definizione di un messaggio estetico di elevato valore simbolico, dove il racconto si fissa, dove la forma si mette in moto, dove il colore esulta. Il recupero di materiali semplici e l´utilizzo di tessuti antichi e di trame preziose o di oggetti rinvenuti in vecchi armadi e in polverose soffitte, ma soprattutto l´uso di radici d´albero e di vetusti legni elegantemente "scolpiti" dalla natura o, più raramente, già lavorati dall´uomo siglano il lavoro dell´artista e lo rendono intrigante, unico ed irripetibile.

Dott.ssa Anita Valentini - Firenze

C´è un´intesa tra lei e il passato , un amore ormai molto purificato per gli oggetti poveri, semplici, dimessi che lei prende, spolvera in modo che possa venir fuori il loro senso, ciò che loro vorrebbero ancora dire. Come se una volta qualcuno li avesse azzittiti, se non avesse più ascoltato il loro racconto, ma essi non avessero ancora detto tutto, specialmente riguardo coloro ai quali servivano. E qui la grande sapienza della vera arte. Agganciarsi al passato, inserirsi in una tradizione e far emergere un nuovo tessuto, un tessuto così nuovo da sembrare che queste cose siano create oggi. La Moggio ha affrontato con coraggio questa sfida, ed è una di quegli artisti che si trova in mezzo ai bambini, in una scuola, per iniziarli alla sapienza della memoria….

Marko Ivan Rupnik - Roma

Ho conosciuto Cristina Moggio circa un anno fa nel Monastero Benedettino di S. Cecilia in Trastevere…… Cristina era lì a trafficare nelle stanze ancora polverose e malmesse del Monastero, oggi per la maggior parte ristrutturate e tornate a nuova vita, intenta a raccogliere pezzi di stoffa, bottoni, fermagli, frammenti di statue, candele, oggetti liturgici, ogni cosa che avesse la parvenza di una forma comprensibile, il gusto di un materiale desueto, il relitto di un viaggio nella memoria. Dai frammenti del passato remoto del convento nascevano lentamente oggetti cuciti con stoffa dove le forme che emergono casualmente dagli intrecci degli oggetti e dei colori ricordano un elegante lavoro ….

Prof. Tommaso Strinati - Roma

Le acque, le sabbie, I sassolini, I ciottoli levigati e colorati. I fiori, le piante, i legni marciti sono stati il mondo d´emozioni poetiche a cui Cristina Moggio ha attinto. Per questa via è arrivata negli ultimi anni alla realizzazioni di pitture-sculture su legni vissuti. Ci è approdata utilizzando i legni "TROUVE´", antiche assi marcite, lacerti di civiltà contadina amorosamente raccolti, restaurati, salvati dalla consunzione, "medicati" nelle loro ferite.

Prof. Renzo Francescotti - Trento