Memoria, ironia, passione, tradizione, allusività. Nel particolarissimo lavoro di Cristina Moggio confluiscono elementi di segno diverso, alle volte contrario, ma che contribuiscono alla definizione di un messaggio estetico di elevato valore simbolico, dove il racconto si fissa, dove la forma si mette in moto, dove il colore esulta. Il recupero di materiali semplici e l´utilizzo di tessuti antichi e di trame preziose o di oggetti rinvenuti in vecchi armadi e in polverose soffitte, ma soprattutto l´uso di radici d´albero e di vetusti legni elegantemente "scolpiti" dalla natura o, più raramente, già lavorati dall´uomo siglano il lavoro dell´artista e lo rendono intrigante, unico ed irripetibile.

Dott.ssa Anita Valentini - Firenze